Giorni Felici

DI SAMUEL BECKETT

 

Giorni felici di Samuel Beckett, pubblicato per la prima volta nel 1961 a New York, andò in scena in prima mondiale al Cherry Lane Theatre di New York il 17 settembre 1961. Dal 2013, con la regia di Andrea Renzi, l’attrice Nicoletta Braschi veste i panni della protagonista, Winnie, sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia. In scena anche il marito Willie, interpretato negli anni passati da Roberto De Francesco e poi dallo stesso regista Andrea Renzi.
 
Nella stagione teatrale 2020 Nicoletta Braschi torna in scena con Giorni felici insieme a Francesco Paglino, regia Andrea Renzi. 
 
Traduzione Carlo Fruttero (Giulio Einaudi Editore); luci Pasquale Mari;scene e costumi Lino Fiorito; suono Daghi Rondanini; aiuto regia Costanza Boccardi
 
Produzione Melampo Cinematografica, Teatro Stabile di Torino e Compagnia della Luna
 
DATE DELLA STAGIONE 2020
  • 4 gennaio 2020, Sanremo, Teatro del Casinò di Sanremo
  • 18 gennaio 2020, Viterbo, Teatro Caffeina di Viterbo
  • 19 gennaio 2020, Pitigliano (GR), Teatro Salvini
  • 12-23 febbraio, Roma, Auditorium Parco della Musica,Teatro Studio Gianni Borgna
SINOSSI
 
Nicoletta Braschi è Winnie, donna assoluta e minimale, di Giorni Felici di Samuel Beckett, per la regia di Andrea Renzi, in scena sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia, con Willie, Francesco Paglino, il marito. E mentre la sabbia ricopre inesorabilmente entrambi, Winnie chiacchiera senza sosta, in un’alternanza insensata di momenti che sono il cuore della straordinaria esplorazione beckettiana della vita ai margini della follia.
 
NOTE DI REGIA
 
Scrive il regista Andrea Renzi: «è con emozione e timore che ci si accosta a Giorni felici, uno dei maggiori testi contemporanei che appartiene di diritto al canone del teatro del secolo breve. In questa pièce visione e scrittura sono tutt’uno e nella corrispondenza tra Beckett e Alan Schneider, il suo regista di riferimento statunitense, scopriamo come l’uomo di libro, il romanziere, poeta, saggista è, fino in fondo, uomo di scena attento ai dettagli dei materiali scenografici, alle luci, e intensamente coinvolto nella misteriosa arte dell’attore in un teatro che si offre come precisissima partitura per gli interpreti e sfugge alle riscritture delle regie “creative”. Abbiamo dedicato una prima fase allo studio dello spartito senza ipotesi interpretative. Muoversi nel rispetto del dettato dell’autore e, nei margini definiti di questa strada stretta, sintonizzare i nostri strumenti di lavoro su una lunghezza d’onda tutta interna all’opera ci è sembrato un approccio naturale. Ci siamo interrogati sui preziosi documenti costituiti dai quaderni di lavoro del Beckett regista e sulle testimonianze dei suoi attori di riferimento, Jack Mac Gowran, David Warrilow e più in particolare Billie Whitelaw che da lui è stata diretta proprio in Giorni felici nel 1979 (una versione con piccole ma significative varianti). Giorni felici ha rappresentato per Beckett, dopo anni di volontario esilio linguistico, un ritorno alla lingua madre, e ci è stato utile confrontare il testo inglese con la versione francese per meglio aderire alla versione italiana di Carlo Fruttero. Non si tratta di un atteggiamento filologico o di fedeltà all’autore, ma della semplice necessità di una comprensione profonda. Solo in una seconda fase di lavoro abbiamo cercato di personalizzare il margine di libertà che ci lasciava la partitura. Non è in contraddizione con quanto scritto sopra: un sorriso che cade, tanto per fare un esempio, ha infinite declinazioni. Quando Beckett, in risposta a Schneider che gli chiede suggerimenti riguardo il tono di una battuta del primo atto, risponde che il tono è la questione, ci invita alla misura della sottigliezza e all’avventura della nuance e ci indica un cammino di autodisciplina che è fatto di molte possibilità. Abbiamo cercato di non dimenticare mai che si tratta di un testo a due che richiede la tessitura di una relazione continua tra Winnie e Willie. Il controcampo dalla parte di Willie sarebbe davvero una riscrittura, un altro giorno felice con una sua autonomia che Beckett ci lascia solo intravedere, ma i suoi riflessi sulla protagonista sono determinanti tanto che l’iniziativa nel memorabile finale passa tutta a Willie. Sono numerosi all’interno del testo i riferimenti al mondo del teatro: “strana sensazione che qualcuno mi stia guardando” dice la protagonista, interrogandosi anche sul parasole che ritorna sempre nella stessa posizione, il campanello interpretabile anche come segnale del chi è di scena, l’operetta come memoria condivisa della coppia Winnie e Willie, i vuoti di memoria e i trucchi. Abbiamo messo in evidenza questa linea. I segni della scena che abbiamo scelto, una collinetta e un paravento, si dichiarano in tutta la loro artificialità e i costumi e le luci, in filigrana, rimandano al mondo dello spettacolo: spalline con pailletes e cilindro e scarpe bicolore, una ribalta, un seguipersona. Il resto è il tenace corpo a corpo tra Nicoletta Braschi e Winnie. Una sfida sull’asse della fragilità e della resistenza, (su quello) dei pieni e dei vuoti, della logorroicità e del silenzio, del candore e della dolorosa consapevolezza, della regola e della libertà, della dipendenza e della solitudine, del riso e del pianto, dell’urlo e del canto, della grazia e del caso. Noi, stretti nel terreno come lei, facciamo ricorso a tutte le nostre risorse, a tutte le benedizioni travestite, per intrattenerci a lungo e ancora con la relazione vitale che più amiamo: il teatro».
 
LE PRECEDENTI RAPPRESENTAZIONI
 
Giorni felici è andato in scenadal 2013 ad oggi nei seguenti teatri:
 
2013
  • 10-13 ottobre 2013, Teatro Antonio Ghirelli di Salerno [Anteprima dello spettacolo]
  • 22 ottobre - 3 novembre 2013, Teatro Gobetti di Torino [Debutto ufficiale]
  • 12 - 24 novembre 2013, Teatro Franco Parenti di Milano
  • 3-4 dicembre 2013, Teatro Alessandro Bonci di Cesena
  • 6-15 dicembre 2013, Teatro Sala Assoli di Napoli
  • 20-22 dicembre 2013. Teatro Civico 14 di Caserta
2016
  • 31 marzo - 10 aprile 2016, Teatro India di Roma
  • 3 maggio 2016, Scuola Normale di Pisa, Conferenza Happy Days: Nicoletta Braschi e Andrea Renzi leggono Samuel Beckett e ne discutono con Nadia Fusini e gli studenti dell’Università
  • 10-11 novembre 2016, Teatro National D. Maria II di Lisbona (Portogallo), nell’ambito del Lisbon & Estoril Film Festival 2016
2017
  • 15 febbraio 2017, Auditorium Primo Maggio di Crevalcore
  • 18 febbraio 2017, Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri
  • 19 febbraio 2017, Teatro del Carmine di Tempio Pausania
  • 20 febbraio 2017, Cine Teatro di Olbia
  • 21 febbraio 2017, Teatro Civico di Alghero
  • 26 febbraio 2017, Teatro Civico di Vercelli
  • 27-28 febbraio 2017, Teatro Municipale di Casale Monferrato
  • 1 marzo 2017, Teatro Civico di Oleggio
  • 3 marzo 2017, Teatro Comunale Alfieri di Montemarciano
  • 12 marzo 2017, Teatro Garibaldi di Enna
  • 23 marzo 2017, Teatro Lovaglio di Lucca
  • 25 marzo 2017, Teatro del Giglio di Lucca, all’interno del Lucca Teatro Festival
  • 8 settembre 2017, Teatro Sociale, Festival della Comunicazione di Camogli
  • 14 ottobre 2017, Isabel Bader Theatre, Victoria University di Toronto (Canada)
  • 2 dicembre 2017, Teatro Rossetti di Vasto
  • 3-4 dicembre 2017, Teatro del Loto di Ferrazzano
2018
  • 3 marzo 2018, Teatro Comunale di Atri
  • 6 aprile 2018, Teatro Mancinelli di Orvieto
  • 12-13 aprile 2018, Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio
  • 21 aprile 2018, Teatro Comunale E. Turroni

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